Sulle pagine de L’Arena parla Sergio Pellissier. Il progetto per il suo Chievo va comunque avanti.
Pellissier, e adesso?
“Non mollo niente. Non è finita qui. Io ci provo, per il Chievo non posso arrendermi davanti alle prime difficoltà. Ho la mia società: FC Chievo 1929. C’è, resta lì, per essere riempita, per essere messa in piedi”.
Questione di tempo, ma non solo.
“Di tempo e di sostegni, siamo chiari. Di tempo ne avevamo davvero poco per provare ad entrare subito. Ho cercato di lavorare in emergenza: contatti, solidità, sponsor, imprenditori, compagni di viaggio. Non ci sono riuscito oggi. Ma domani è un altro giorno”.
E domani cosa ci dobbiamo aspettare?
“Sto sondando il terreno. L’idea è di far prendere vita alla società per poi strutturarmi nel corso di questo anno. Non conta da dove. Ma è fondamentale ripartire. Terza, seconda categoria. O dove sarà possibile. Magari trovando anche la possibilità di avvicinarmi ad altre realtà già esistenti”.
Come se lo immagina il suo nuovo Chievo?
“Solido, serio, umile, ispirato dai principi che ho trovato nel mio Chievo, quello che ho vissuto per molti anni. La gente che ama il Chievo ha voglia di sentirlo nominare ancora. Questa conta. E conta esserci, non finire solo nella memoria. Poi, viene tutto il resto”.
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